Autismo: i progetti con le associazioni del territorio

Giovedì 2 Febbraio scorso il Presidente del Club Paolo Dall’Osso ha proposto una serata dedicata ai diversi progetti che il Rotary Club Faenza sostiene pensando a persone e situazioni famigliari disagiate: l’autismo è uno dei temi di principale  interesse nella campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi.
Da sottolineare il supporto del gruppo consorti del Rotary Club Faenza che, in diverse circostanze, organizzando momenti aggregativi ed espositivi, ha contribuito a questi fini.

Ospiti della serata, Enrico Savorani,  presidente della associazione “A mani Libere “, e Cesare Missiroli insieme a Chiara Rizzi in rappresentanza dell’associazione “Autismo Faenza“.

Le due Associazioni, senza scopo di lucro, finanziano progetti sociali rivolti a bambini-ragazzi con autismo e disabilità intellettive, si basano su professionisti di diverse discipline e genitori che mettono a disposizione della comunità le loro esperienze, progetti e ricerche condotte nei loro specifici ambiti e che cercano col loro impegno di supplire alle carenze di servizi sociosanitari di carattere pubblico.

Tanti i progetti seguiti dalle due Associazioni: da “Città in CAA” per favorire la comunicazione aumentativa alternativa, al progetto “La chiocciola”, gestito insieme ad Autismo Faenza, che si rivolge a bambini e ragazzi (fino ai 35 anni) con problemi di autismo, realizzando percorsi psicoeducativi scientificamente validi con l’obiettivo di stimolare l’apprendimento. Oggi il programma supporta 30 famiglie. Non ultimo, il progetto elaborato col gruppo Erbacci di Faenza: oggi il GreenGo Bus faentino circola in città con le fiancate addobbate coi disegni della città ideale prodotti dai ragazzi autistici di Faenza. In conclusione Enrico Savorani, parlando a nome dell’associazione “Autismo Faenza” ha riscostruito il suo percorso di genitore con una figlia problematica, ma allo stesso tempo ha elogiato la vicinanza dei tanti enti che supportano l’associazione affinché si doti di strumenti e tecniche innovative per favorire l’apprendimento dei ragazzi, autistici, tecniche che hanno costi insostenibili senza l’aiuto esterno di qualcuno. L’esperienza dimostra che i ragazzi autistici, se adeguatamente seguiti, non raggiungono l’autonomia totale, ma possono fare progressi enormi e acquisire sicurezza nella vita sociale. Sono percorsi lunghi, ma indispensabili se si vuole dare loro una prospettiva di vita migliore di quella che finora hanno conosciuto. Anche l’inserimento nel mondo del lavoro non è più un tabù stretto: i ragazzi autistici sono lenti, ma precisi, assolvono bene le mansioni che vengono impartite con costanza e raramente fanno errori. Spesso dipende più dalle persone normo-dotate che gli stanno intorno che da loro stessi. Parole toccanti e che hanno fatto riflettere i tanti ospiti rotariani della serata.

Rotary sensibilizzazione per l'autismo

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