Giancarlo Minardi: da Team Manager a Presidente Autodromo Imola

Giovedi 19 Gennaio si è tenuta la serata in Interclub con il Club Padrino di Forlì ed abbiamo avuto l’onore di  ospitare ed ascoltare il nostro socio onorario Giancarlo Minardi che, con la sua relazione,  ci ha proiettati nel magico mondo dell’automobilismo.

Dopo i saluti dei due Presidenti dei Club Dall’Osso e Cicognani e dell’Assistente del Governatore Riccardo Vicentini, agli ospiti, ai Soci ed ai Rotaractiani presenti, la parola passa a GianCarlo Minardi che ringraziando per questo graditissimo invito ci introduce al mondo automobilistico. Un mondo che nasce a Lugo nel 1972 con la Scuderia del Passatore sponsorizzata dall’Ente Tutela Vini, ricordando con piacere l’incontro con Alteo Dolcini che lo coinvolse con grande passione come era sua abitudine, in questa avventura.
Un’avventura positiva con vittorie in Formula Italia, in particolare con GianCarlo Martini, e quest’anno 2023 sono 50 anni dalla prima vittoria nel campionato italiano con Formula Italia e la Scuderia del Passatore.

Dopo quel campionato l’avventura si sposta in Formula 2, anticamera della Formula 1, con la maggioranza di team inglesi che dettavano legge.
Nel 1977 l’ingresso nel Team degli ingegneri Caldiroli e Caliri, usciti dalla Ferrari, portò la scuderia nel 1979 a modificare la macchina utilizzata, una March, facendo il grande salto e divenendo Minardi Team. Negi anni 80 fino al 1984 si disputarono con il team i campionati di formula 2, con il cruccio di GianCarlo di avere realizzato solo macchine per la gestione del team, non pensando di avventurarsi nella produzione per conto terzi.
Tanti gli aneddoti ed i ricordi legati a quegli anni, con la promessa dei motori Alfa Romeo, la loro rinuncia dopo le tante prove negli autodromi di Misano e Fiorano.
Un passaggio importante nella vita di GianCarlo che ricorda con piacere è la chiamata di Enzo Ferrari nel 1974 in un incontro durato 5 ore, uscito con una Ferrari 312T vincitrice del campionato mondiale l’anno prima, per gestirla a Faenza con tutti i pezzi di ricambio cercando di portare un pilota italiano giovane in Formula 1.
Un rapporto bellissimo con l’Ing. Ferrari che lo ha spinto a divenire un costruttore di Formula 1, un motivo di orgoglio che gli ha permesso di crescere.

La squadra pur lavorando in mezzo a mille difficoltà, grazie ai personaggi presenti nelle scuderie, tra cui l’Ing. Gabriele Tredozi, gli ha permesso di essere sempre appetibili e di fare 21 anni di Formula 1.
GianCarlo ricorda personaggi come Rino Bandini, che grazie a lui la Minardi ha creato la prima scocca in fibra di carbonio. Rino proveniente dalla CISA entra in Minardi a gestire le macchine utensili e poi autogestendosi da solo ha iniziato l’avventura nel mondo dei compositi creando la Ri.Ba importante realtà faentina. Nei vari step, la Minardi, grazie a questi personaggi ha fatto sempre cose nuove.

Tanti passaggi che hanno proiettato il Team Minardi il 5 Aprile 1985 al debutto in Formula 1 al Gran Premio di Rio De Janeiro, un percorso durato 21 anni con la disputa di 340 Gran Premi, portando la piccola Faenza a lottare con i giganti della Formula Uno, specializzandosi come laboratorio di talenti.
Un piccolo Team che, non avendo risorse economiche per competere con le altre scuderie, ha avuto la forza e l’ambizione di valorizzare piloti sconosciuti.
GianCarlo ricorda i tanti piloti passati a Faenza e si dice orgoglioso di quanto fatto: Martini, Alboreto, Nannini, De Angelis, Trulli, Webber e Alonso, diventato due volte campione del mondo. Tra di loro anche Jos Verstappen padre dell’attuale leader del mondiale di Formula 1. Tanti curiosi aneddoti sulla sua esperienza ed impegno nel mondo dei motori che da Aprile del 2022 lo vede Presidente della Commissione Automobili FIA, la Federazione Automobilistica Internazionale, per la quale si occupa della supervisione delle corse junior.

GianCarlo è anche Presidente della Commissione per i record di velocità su terra dell’Automobile Club d’Italia e supervisore della Scuola Federale, che segue i piloti dai kart attraverso le varie Formule (Formula 4, Formula 3, Formula 2) che si preparano al grande salto in Formula 1. Gestisce l’attività di consulenza nel settore sportivo automobilistico per conto della ACI-CSAI (Commissione Sportiva Automobilistica Italiana). E dal 2020 è Presidente della Società che gestisce l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola.
Un impegno importante per il tanto lavoro da fare per questa struttura che necessita di un restyling con tanti progetti in cantiere, ma è importante avere ricollocato Imola nel panorama mondiale con tante altre iniziative sia sportive che con i concerti, hanno visto numerosi turisti in visita all’impianto.

Un grosso lavoro che ha dato un grosso imprimatur al territorio, uno sforzo, questo, che è andato di pari passi con l’evoluzione della Motor Valley, uno dei tre distretti turistici creati dalla Regione Emilia Romagna, e Imola è il centro di questo distretto. Un ritorno diretto e indiretto sul territorio con un contratto per portare la Formula Uno a Imola fino al 2025.
Una vita in salita, divertente, che adesso gli permette di raccogliere i frutti di questo lavoro con gli incarichi sopracitati e restando per il mondo dei motori un grande e unico punto di riferimento.
La parola passa a Gabriele Tredozi che partendo dalle origini del Team Minardi, un Team di Formula Uno a Faenza per alcuni una cosa scontata, che per chi ha vissuto questa esperienza il concetto di impresa e di squadra. Una squadra composta da persone speciali, piloti, meccanici, ingegneri tutti in sincronia anche nella lingua ufficiale del Team, il dialetto.

Valori che hanno dato forza a questa esperienza e che lo rendono orgoglioso di avere fatto parte di questa famiglia con un particolare ringraziamento a Minardi che grazie alla sua fiducia riposta in mano ai giovani ha ottenuto un grande successo. I faentini e la Romagna devono essere orgogliosi di questa storia, tenendo conto del valore aggiunto che è stato dato alla città ed al territorio.

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