Incontro con l’Avv. Sergio Gonelli: il sistema Giustizia, stato, speranze e prospettive

Tema importante quello scelto dal nostro socio Avv. Sergio Gonelli, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Ravenna e della Fondazione Forense Ravennate, per introdurci al sistema della giustizia italiana, argomento al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica, alla luce della prossima consultazione referendaria e in considerazione della revisione del sistema istituzionale.

Introdotta la serata dal presidente del Club Andrea Rava, la prima riflessione dell’Avv. Sergio Gonelli è partita dall’analisi riferita alla situazione del Tribunale di Ravenna, difficoltosa e deficitaria di un congruo organico di magistrati. I numeri di magistrati che vengono forniti confermano questa situazione, sia per la Sezione Civile che per la Sezione Penale. Normale la situazione invece all’Ufficio GIP-GUP ed alla Procura della Repubblica.

Ci si interroga sulle motivazioni di questa situazione in cui tempistiche critiche e nomine tardive abbiano coinvolto la nomina dei capi degli uffici giudiziari di Ravenna: sia del Tribunale che della Procura della Repubblica. La situazione è deficitaria anche per i magistrati onorari, non di carriera, che svolgono l’incarico a titolo onorifico.

Il forte sottodimensionamento coinvolge anche il personale amministrativo, sia del Tribunale che della Procura di Ravenna. Nello scenario nazionale, la carenza di personale amministrativo è pari al 25% del fabbisogno: a fronte di circa 43.500 posti ne sono coperti circa 32.800, con un’età media del personale di 54 anni. Questa situazione crea inevitabilmente gravi ritardi nella trattazione degli affari giudiziari, in danno all’utenza.

Per l’organico dei magistrati, a livello nazionale, la situazione non è certo migliore. A fronte di 10.853 posti di magistrato previsti a inizio del 2022, in servizio ve ne sono 9.088 (numero che comprende anche quelli in malattia, in congedo, ecc.) e ben 260 sono collocati fuori ruolo o sono assegnati ad attività diverse, in particolare presso i ministeri. Tale carenza di magistrati è aggravata dal lungo percorso selettivo e di formazione iniziale, resi difficoltosi anche dal tempo che gli aspiranti devono dedicare alla formazione post-laurea e quindi alla conseguente dispersione di parte delle conoscenze acquisite nel percorso universitario.

Neanche la riforma della geografia giudiziaria degli anni scorsi ha lenito il problema. Molti uffici sono stati chiusi ed accentrati a livello di capoluogo di provincia. Così è stato anche a Faenza ed a Lugo in cui sono state chiuse le sezioni distaccate del Tribunale nelle quali si tenevano regolarmente i processi civili e penali. Non vi è stata riduzione di costi ed i tempi del servizio della giustizia non sono affatto migliorati.

D’obbligo il confronto con il resto d’Europa dove la situazione è ben diversa: prendendo come buon riferimento la Germania ed una popolazione di 100.000 abitanti, si riscontrano circa 24 magistrati giudici rispetto ai relativi 11 per l’Italia; in Germania a 7 magistrati del pubblico ministero corrispondono 4 equivalenti italiani. Infine, circa 80 amministrativi tedeschi hanno una contropartita italiana di quasi 52. In controtendenza il dato degli avvocati: per 100.000 abitanti ve ne sono 198 in Germania e 388 in Italia. In proposito l’Avv. Sergio Gonelli ha tenuto a sottolineare che a livello locale la situazione, quanto al numero degli avvocati è tuttavia diversa: secondo i dati nazionali gli iscritti all’Ordine di Ravenna dovrebbero essere oltre 1.500 mentre invece il numero degli iscritti all’Ordine che presiede è pari a 860, quando, a parità di popolazione, in Germania sarebbero 775.

Il relatore poi continua la descrizione della situazione del Tribunale di Ravenna, in particolare in merito agli indici di ricambio e smaltimento delle cause civili degli ultimi anni riguardo ai quali si registrano positività: il numero dei procedimenti definiti è stato annualmente superiore a quello dei sopravvenuti, il che dimostra che quando i magistrati sono presenti è possibile “intaccare” gli affari arretrati.

Anche i dati di chiusura dei processi penali, pur condizionati negli ultimi anni dalle misure restrittive indotte dalla pandemia, sono sostanzialmente positivi, con riduzione dei procedimenti pendenti. Si è registrato un aumento dei riti alternativi svolti avanti al GUP, che ha contribuito alla diminuzione dei procedimenti pendenti nella successiva fase dibattimentale.

Sempre in merito al Tribunale di Ravenna, stanti le gravi scoperture d’organico, è molto difficile pensare che gli obiettivi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per la Giustizia non ne restino negativamente condizionati: in esso si pongono gli obiettivi di riduzione della durata dei processi nei tre gradi del giudizio del 40% nel civile e del 25% nel penale entro il giugno 2026 e la riduzione dell’arretrato civile del 65% entro il 2024 e del 90% entro il giugno 2026.

Particolarmente efficace risulta poi il dato per cui il PNRR, a fronte di un totale di investimenti previsti per 191,5 miliari di euro, preveda un importo per il settore della Giustizia di circa 2,827 miliardi di euro, di cui 2,282 miliardi per l’ufficio per il processo e il capitale umano, ed il resto per digitalizzazione e edilizia giudiziaria. Il PNRR per la Giustizia sarà comunque in grado di portare un aiuto rilevante, soprattutto in considerazione delle contestuali previste riforme del processo civile penale che dovrebbero essere definitivamente approvate ed entrare in vigore a fine anno.

Il relatore ha delineato poi la riforma del Consiglio Superiore della Magistratura e dell’ordinamento giudiziario, che è ora all’esame del Senato. L’Avv. Sergio Gonelli ha esposto le linee portanti riguardanti il nuovo sistema elettorale, le nomine agli incarichi direttivi e semidirettivi, il voto degli avvocati nei Consigli Giudiziari e l’eleggibilità dei magistrati per le cariche elettive nazionali e locali.

Giunto il termine di questa sapiente e dettagliata relazione, il nostro socio Avv. Sergio Gonelli ha concluso il suo intervento, lasciando molti spunti per ulteriori approfondimenti in cui avremo altro tempo per valutare lo sviluppo di questa riforma. Un particolare ringraziamento a Sergio per la relazione svolta.

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