Incontro per presentare il progetto “A Scuola di LIS” presso la Scuola “Martiri di Cefalonia”

Il consueto incontro di questa settimana è stato dedicato al progetto con cui il Rotary Club Faenza ha contribuito a sostenere un corso di lingua dei segni italiana (LIS) per i bambini che frequentano la scuola primaria “Martiri di Cefalonia” di Faenza. Nell’introduzione alla serata, il presidente Andrea Rava ha sottolineato come il Rotary International comprenda da sempre, fra i suoi principi ispiratori, i valori dell’inclusione, dell’equità e della diversità e quindi si sia fatto con molto piacere sostenitore di questa iniziativa vicina al territorio, educando all’inclusione proprio i nostri piccoli, uomini di domani. La serata è iniziata con un saluto della nostra socia Maria Luisa Martinez, presidente del Consiglio dell’Unione dei Comuni e già provveditore provinciale agli studi, che ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa e del suo grande valore educativo e di integrazione per tutti i ragazzi.

È seguito l’intervento della Dirigente Scolastica Dott.ssa Marisa Tronconi, che ha particolarmente ringraziato il Club per il sostegno al progetto, riconoscimento di cui la scuola si è sentita onorata. Ha voluto precisare come quest’attività abbia contribuito a rendere la suola un luogo di accoglienza e un’immagine della società in cui tutti i bambini possano sentirsi protetti. Molti progetti ministeriali e nazionali sono stati sviluppati in questi anni, dalla digitalizzazione all’attenzione per il controllo della preparazione degli alunni; ma importante è anche che ogni dimensione di scuola possa declinare, nell’autonomia, un modo per integrarsi nella propria comunità ed essere inclusiva nelle molteplicità e nelle molte appartenenze, innanzitutto quelle dei linguaggi.

La Prof.ssa Melissa Zaccaria ha poi preso la parola per illustrare nello specifico l’iniziativa “A Scuola di LIS”, inquadrandola nella serie di eventi intitolati “Memorial Denise Zannoni”, in ricordo della piccola Denise: una bimba della scuola che purtroppo poteva comunicare soltanto lasciandosi interpretare il movimento degli occhi da una tavoletta e un da dispositivo. Prima della sua prematura scomparsa, racconta la Prof. Zaccaria, la presenza di Denise è stata un’occasione per tutti i suoi compagni di classi di sperimentare la ricchezza della conoscenza della diversità. Assieme, i bimbi hanno imparato a comprendere le unicità di Denise, addirittura trasferendosi periodicamente a casa sua per fare lezione tutti insieme nella sua cameretta. Dalla scomparsa di Denise, la suola ha deciso di intitolare a lei una sala di lettura ed organizzare una giornata in ricordo.

In questa occasione si è sviluppato quindi un corso di 6 ore per tutti i bimbi, dedicato all’apprendimento di alcuni rudimenti della lingua dei segni italiana (LIS). I bambini hanno potuto sperimentare la comunicazione aumentativa alternativa (CAA). Quindi hanno appreso, divertendosi, la comunicazione con sordi segnanti, sperimentando atteggiamenti positivi e accoglienti, riconoscendo le capacità comunicative dell’interlocutore. In seguito, è poi intervenuta la presidentessa della sezione provinciale dell’ENS (ente nazionale sordi) Loretta Ciotti, seguita da due docenti LIS: Susanna Ricci Bitti e Diana Rossi. Le insegnanti hanno illustrato con grande passione alcuni aspetti delle lingue dei segni, descrivendone le suggestive caratteristiche legate ai simboli di una particolare cultura e di una determinata società. Le molte domande giunte dai presenti hanno arricchito di dettagli l’esperienza di questo contatto con una realtà suggestiva nella sua diversità. Sono state descritte le caratteristiche delle lingue dei segni appartenenti ad altre nazionalità, come per esempio la British Sign Language (BSL) e l’Australian Sign Language (ASL), e le necessità di costituire un unico linguaggio internazionale perché persone segnanti di differenti provenienze possano comprendersi.

La costruzione di una società ricca della sua diversità passa attraverso la frequentazione delle particolarità e la comprensione attenta delle loro caratteristiche. Con questo progetto di insegnamento della Lingua dei Segni Italiana, il Rotary Club ha voluto contribuire a rinsaldare presso tutti i bambini, gli adulti di oggi e di domani, cultura del rispetto e dell’integrazione.

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